Nota del 05/01/14 sull’ex segretario Bersani


Devo esprimere  la mia compassione all’ex segretario del PD, Luigi Bersani.
Nella sua vicenda politica e personale si riflette tutto un paese, l’Italia.
L’emorragia cerebrale che lo ha colpito è stata originata da una forte sofferenza di un uomo
che è stato sacrificato alle logiche e agli interessi superiori delle massonerie che sostengono il suo partito. Abbiamo oggi un paese in perenne emorragia sociale ed economica.  Ebbene qui vorrei dire due cose: possibile che un partito non riesca mai a darsi un leader e che ogni tot mesi si fa le primarie e un congresso per legittimare il nuovo arrivato? E’ credibile che il Matteo Renzi abbia scalato il partito democratico con le sue sole forze e che qualcuno ma dico non la gente, la povera gente che aspetta, i poteri forti, non abbiano favorito l’ascesa di una nuova marionetta? A me sembra una piccola favoletta, finita bene - al meno finora per il Renzi, e male per il segretario Bersani, a cui auguro umanamente una pronta guarigione. Il fatto che Fassina si è dimesso, il fatto che Renzi abbia messo i suoi nei posti chiave, e si sia circondato di belle donne, la dice lunga sui giorni avvenire. Da come parla, condivido l’affermazione del Fassina:” una gestione padronale del partito”, esattamente come il centro destra Berlusconiano. Per finire vorrei ribadire l’urgenza della questione del lavoro: Basta con quei linguaggi attinti dall’inglese: “Job act”, vogliamo il lavoro e la dignità di tutti gli uomini.

Il vero “ piano Marshall” dei nostri giorni siamo noi con la nostra creatività e il nostro senso di responsabilità e di solidarietà verso il paese, esattamente il contrario di quello che dettano le banche e l’Unione europea.

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