J’accuse del 22/11/14: a ciascuno il suo ruolo!




Se il sindacato facesse il sindacato, il governo facesse il governo e le altre istituzioni dello Stato facessero bene i loro compiti istituzionali, avremo un paese normale e magari diverso da quello che abbiamo visto finora. Invece fino a qualche settimana fa non si capiva se il partito democratico e la CGIL erano una cosa sola, se una parte della magistratura politicizzata era apertamente schierata con il partito democratico…, e se la Repubblica italiana era una repubblica parlamentare o presidenziale. Ci sono tanti fatti che non capiamo bene e che i costituzionalisti o gli storici chiamano come evoluzione della vita parlamentare, istituzionale del paese. Se d’evoluzione si tratta è un’evoluzione peggiorativa della democrazia italiana, sempre ostaggio di un mosaico di destre dominate dalla figura molto discutibile e immorale del Cavaliere Berlusconi e di una sinistra sinistroide che non rappresenta più il mondo del lavoro, le classi più deboli della società e soprattutto quegli ideali di fratellanza, di uguaglianza che sono i pilastri e i principianti fondanti del socialismo europeo. Oggi, però, con l’acuire della crisi tutta sembra evolvere. La CGIL si è svegliata dal lungo sonno e da qualche settimana si sta mobilitando contro le scelte politiche del governo e in primis il Job Act, Renzi, oggi stesso esce con una dichiarazione assai curiosa: “il mio governo sta dalla parte dei deboli”. Si sta accorgendo forse che sta perdendo consenso. Sicuramente di sì. Noi ti diremo caro Renzo, che sarà la crisi e le tue scelte non coerenti con gli ideali della sinistra che affonderanno il tuo governo. Una cosa chiara emerge però in questi 8 mesi del tuo governo: tante chiacchiere e pochi fatti.  

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