J’Accuse del 28/09/2017 sull’invio a giudizio della sindaca Raggi

J’Accuse del 28/09/2017 sull’invio a giudizio della sindaca Raggi

Notizia clamorosa ma attesa quella che ha riempito le telegiornali e le pagine dei quotidiani nazionali.  Il rinvio della Sindaca di Roma a giudizio da una parte, e la sua assoluzione per l’altro reato che riguarda l’abuso d’ufficio. Due notizie opposte in una sola; una assolve e l’altra manda a giudizio. La Sindaca esulta e afferma: “sarò assolta anche per l’altro reato contestato”. Va bene Sindaca! Ma la semplice domanda che poniamo noi: dato lo stretto rapporto che aveva col fratello Raffaele, l’intelligente protagonista poteva decidere lei da sola la nomina di Renato Marra, come capo del Dipartimento del Turismo, aumentandogli a dismisura  lo stipendio?

Ovviamente la risposta più ovvia è no. In questo caso la Raggiante pecca di mancanza di trasparenza. Negare l’evidenza è comprensibile, poiché l’ammissione della colpa le avrebbe costato non solo la condanna ma anche l’anatema di Grillo con il conseguente aggravamento della situazione del Movimento nella Capitale. Alla mancanza di trasparenza, si aggiunge anche a mio avviso la sua grande ingenuità: nominare un funzionario amico e per giunta triplicargli o quadruplicargli lo stipendio è già di per sé un atto discutibile e non in linea con quell’etica che è alla base del consenso avuto dal M5S dopo decenni di malfunzionamenti, di abusi e di caos nella gestione della cosa pubblica. Probabilmente, data questa complessa e annodata situazione, si doveva agire con molta prudenza e molta determinazione: prudenza nel nominare le persone appropriate ai posti giusti, nel prendere le decisioni urgenti e opportune e determinazione nell’assumere un ruolo autorevole e incisivo per chi è stato eletto in un comune importante e strategico nel Palcoscenico politico italiano. Una polveriera come Roma, con una passata amministrazione collusa con il mondo criminale, ha bisogno di uomini nuovi di amministratori che devono agire rapidamente per risolvere i problemi della città, che si stanno accumulando giorno dopo giorno. Anche in questo caso bisogna dire che la mancanza di prudenza, e in certi casi la troppa prudenza ha paralizzato e sta paralizzando la città. Non bisogna nemmeno sottolineare che sia i poteri forti a Roma, sia quel “mondo di mezzo”, ora escluso dal M5S, sia infine gli avversari politici tradizionali, hanno operato e continuano ad operare affinché fallisca la povera Raggi e con essa il M5S. La situazione a Roma rimane esplosiva in ogni caso. La gente è sfiduciata nelle istituzioni. E quando arrivano queste notizie cresce ancora questo malessere. Roma e l’Italia hanno bisogno di un nuovo corso e di una nuova classe politica che rispettino i diritti dei cittadini italiani e favoriscano la ripresa economica. Diversamente si va a sbattere. Cioè si va  verso l’aumento dei conflitti sociali e l’aggravarsi delle crisi.

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