J’Accuse del 3/11/2017 sulle elezioni regionali in Sicilia



Chi cambierà la Sicilia?
Non sono riusciti Falcone e Borsellino!
A cambiarne il triste destino
Una voce mi bisbiglia...
E nemmeno i preti e dalla Chiesa...
Sento il tintinnio
D'ogni truce campanellino 
la dignità umana è offesa
E dove sta il buon dio?




J’Accuse del 3/11/2017 sulle elezioni regionali in Sicilia
“Armatevi e andate in Sicilia!” Avrebbe schernito Totò tutti oloro che si apprestano a convincere i siciliani con i loro buoni propositi per conquistarsi il governo dell’Isola. Certo non sono bastati decenni di malgoverno e di abbandoni (al plurale) in cui i siciliani ne avevano provate di tutte: malasanità, disoccupazione, abusivismo edilizio, abusi di potere, violenze e intimidazioni orchestrate dall’Antistato, o se preferite dagli Antistato perché anche dobbiamo usare il plurale. Insomma siamo di nuovo alle SERENADE dei partiti. E chi crede più a questi incantesimi dei Cobra che non fanno più ballare nemmeno i più ingenui e addormentati del popolo…?
Così l’armata Brancaleone è scesa in Sicilia, dopo la taciuta sigla del “Nazareno Bis”, Patto segreto ma evidente per impedire al M5S di arrivare al governo del paese. Abbiamo visto come il Rosatellum ossia la nuova legge elettorale è stata il frutto di un patto d’acciaio tra i Renziani e i Berlusconiani. Si sono permessi quello che nessun altro governo aveva osato prima: far passare una legge elettorale, che doveva essere discussa in parlamento e con la partecipazione costruttiva delle opposizioni, a colpi di maggioranza in Camera e al Senato. E’ stato dato uno schiaffo alla dignità del parlamento e al paese in questa triste occasione.  Fatto questo scempio, la battaglia si è spostata ora in Sicilia, in quanto è ben chiaro a tutti che chi vincerà in Sicilia vincerà anche e molto probabilmente le prossime elezioni politiche.
Ed ecco la sfilata degli incantatori: abbiamo un rigenerato Berlusconi che ancora riesce ad avere la faccia tosta per rivolgersi alla plebe stanca e rassegnata, usando gli stessi slogan di una volta: “Meno tasse” “Più casinò” “un piano economico miracoloso per far uscire la Sicilia dallo stallo e dal degrado dove è andata a finire per decenni!”. Si era scordato che per decenni era lui al governo di Roma e che la Sicilia e i siciliani esistevano anche allora. Non rientro in merito ai candidati e alle proposte. Si è detto molto: si ritorna a pescare una classe politica vecchia e consumata dalle acque torbide e dalle ombre di decenni di processi e di condanne. In Italia come ha rilevato un autorevole commentatore: “l’etica pubblica in questo paese non ha nessuna importanza davanti ai potentati. Perciò non esiste un costume politico che costringe i politici ad abbandonare la vita pubblica un volta venuto meno il rispetto di queste regole.” E’ per questa ragione che Berlusconi si presenta egli stesso e presenta gli impresentabili. Accanto a Berlusconi in questa sfilata degli incantatori troviamo l’ingloriosa Meloni e l’illuso Salvini. Entrambi credono di poter illudere ancora i siciliani con i loro discorsi imperniati sul nazionalismo e le promesse di un’Italia migliore. Oramai né la destra né la sinistra riescono a convincere un popolo disilluso e ben consapevole che i mali che impediscono la rinascita della Sicilia sono radicati in quel costume politico e quella cultura del Malgoverno che ha regnato indisturbata in Sicilia fino ai nostri giorni. Gli americani per poter combattere quel male che si chiamava Schiavitù decisero di proclamare una guerra contro gli stati confederati del Sud che non volevano abolirla. Lo stesso dicasi per i siciliani; per decenni lo stato è stato assente e talvolta connivente con le Mafie. Oggi si ripresenta in una veste illusoriamente nuova, ma le schiavitù antiche rimangono… La Sicilia ha davanti a sé una battaglia difficile da cui dipenderà la sua rinascita e la sua libertà.  A chi dar retta però?
Bisogna dar retta al vento nuovo. Quel vento si chiama  forse il rinnovamento proposto dal M5S? Occorre però non solo limitarsi a dare il proprio voto ma partecipare nella vita politica del proprio paese o comune, condizione sine qua non per poter incidere sul cambiamento e far sì che la Sicilia si liberi dei mali che l’attagliano. La partecipazione e il controllo che gli elettori devono esercitare sugli eletti è quello strumento efficace per accompagnare la loro azione ed essere partecipi in questa, oserei dire, pacifica e straordinaria rivoluzione.

Commenti

  1. Condivido il tuo pensiero e penso dovrebbe essere condiviso anche da tutti coloro che ancora sono illusi, e ce ne sono tanti ahimé, poiché non si può fare conto sulla condivisione di quelli che per interesse personale si augurano che le cose non cambino....non si rendono conto, questi ultimi tapini che, anche per loro, il vento può cambiare e ritrovarsi in quella tempesta dove si trovano coloro che oggi pagano per il malgoverno imperante. Il M5S è il vento novello che ho votato la seconda volta, ovvero alle europee, poiché hanno mantenuto la promessa di non allearsi con nessuno..... mele marce in una cesta fanno marcire quelle sane se non si ha l'accortezza di separarle...Mi auguro sia un vento veramente nuovo.....ora non abbiamo altra scelta.

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